Alla luce dei risvolti positivi e recenti che stanno avendo gli allenamenti ad alta intensità sul dimagrimento e sulla tonificazione, basati sul consumo di ossigeno in eccesso post-allenamento (EPOC), mi domando perché utilizzarli esclusivamente per risvolti estetici.
Ottimizzando i classici HIIT (High Intensity Interval Training), riorganizzandoli su base aerobica intensa tale da utilizzare al massimo il metabolismo anaerobico alattacido e facendoli precedere da opportuni esercizi per il rafforzamento e sviluppo cognitivo (concentrazione, memoria e velocità di pensiero), siamo in grado, tramite la stimolazione neuroormonale, di creare e riattivare le sinapsi cerebrali. Gli esercizi propedeutici alla parte attiva dell’allenamento quali rotazioni, estensioni, piegamenti, circonduzioni… opportunamente strutturati e svolti da ogni arto in combinazione con quello opposto, migliorano significativamente gli aspetti cognitivi.
Il principio della neurogenesi (processo di formazione di nuove cellule nervose) indotta solo da questo tipo di allenamento è alla base della neuroplasticità cerebrale (capacità del cervello di modificare la propria struttura) che ognuno di noi possiede. Soprattutto in coloro che non sono più giovanissimi, questi tipi di esercizi sono fondamentali a prevenire e preservare patologie neurodegenrative nonché a promuovere spinta creativa e vitale a livello psicologico. Il fatto interessante è che l’efficacia di tale attività fisica è paritetica a quella riscontrata dalle varie metodiche per l’allenamento mentale con la grande differenza che oltre a stimolare numerosi agenti antiinfiammatori, si hanno anche risvolti estetici.
Mettere sotto stress il proprio organismo con esercizi consistenti apporta risvolti molto più interessanti rispetto ad allenamenti di lunga durata che possono sconfinare in overtraining e col tempo in overreaching. Due, tre o quattro allenamenti settimanali (a seconda del grado di allenamento) per massimo 30’, sono ottimali per promuovere quanto esposto. Vari studi (European College of Neuropsychopharmacology) confermano l’efficacia di allenamenti sostenuti a livello della sostanza bianca cerebrale in termini di sviluppo dei processi cognitivi e consigliano ai giovani di trarne beneficio per migliorare il rendimento scolastico. Altre evidenze dimostrano anche come, alla sospensione dell’attività fisica, diminuiscano le prestazioni cognitive e a ribadirlo in un comunicato stampa, è proprio l’autore principale dello studio, il dott. Jonathan Repple, membro dell’ospedale universitario di Muenster, in Germania.
E’ facile intuire come, ottimizzando i tempi di allenamento, sia indispensabile introdurre l’attività fisica nel nostro quotidiano per migliorare anche l’aspetto psicologico ed essere più attivi nell’affrontare situazioni di vario genere.
Journal Reference:
Nils Opel, Stella Martin, Susanne Meinert, Ronny Redlich, Verena Enneking, Maike Richter, Janik Goltermann, Andreas Johnen, Udo Dannlowski, Jonathan Repple. White matter microstructure mediates the association between physical fitness and cognition in healthy, young adults. Scientific Reports, 2019; 9 (1) DOI: 10.1038/s41598-019-49301-y